Negli ultimi anni si sente parlare sempre più spesso del ruolo del fluoro nel mantenere sano lo smalto dentale, allontanando il rischio di sviluppare processi cariogeni. Il fluoro, infatti, è un elemento naturale già presente nel corpo umano, soprattutto a livello scheletrico e dentale, e il suo ruolo è quello di fortificare le ossa favorendo il deposito di calcio al loro interno. Il fluoro però ricopre un ruolo chiave anche nella salute dentale, in quanto contrasta l’acidità del cavo orale e protegge lo smalto dagli attacchi degli acidi della bocca.
Il fluoro è anche presente, in quantità variabile, nei cibi e nell’acqua: tra i cibi più ricchi di questo elemento troviamo il pesce, i frutti di mare, il latte, la carne e il formaggio, ma anche l’acqua potabile, il thé e l’acqua fluorizzata. Il fabbisogno giornaliero di fluoro, invece, varia a seconda dell’età e va a crescere con il passare degli anni: se un neonato ha un fabbisogno di fluoro di circa 0,1-0,5 mg al giorno, l’assunzione giornaliera per una persona adulta può arrivare anche a 4,0 mg.
Naturalmente la carenza di fluoro può determinare problemi ai denti, predisponendo alla carie, per questo in molti casi si ritiene opportuno effettuare una fluoroprofilassi. Anche un surplus di fluoro però, allo stesso modo, può creare problemi sia agli organi interni e alle ossa, sia ai denti, macchiandoli e rendendoli opachi: per questo motivo l’eventuale ricorso alla fluoroprofilassi, sia nei bambini che negli adulti, dev’essere sempre attentamente valutata dal proprio odontoiatra di fiducia.
Fluoroprofilassi nei bambini: in cosa consiste?
Il ruolo del fluoro nella protezione dello smalto dentale è ormai riconosciuto anche dall’OMS ma, affinché svolga la sua funzione al meglio, si consiglia di somministrarlo dai 6 mesi fino ai 13 anni di età. Questo infatti è il periodo di tempo nel quale i bambini sviluppano la loro dentatura e dunque necessitano del giusto apporto di fluoro, specie se presentano carenze importanti. Ovviamente la fluoroprofilassi nei bambini dev’essere tenuta sotto stretto controllo per evitare un eccesso di questo elemento, con conseguente intossicazione o fluorosi dentale. La fluoroprofilassi, infatti, è una vera e propria arma di prevenzione che rende lo smalto dentale più forte e resistente agli attacchi degli acidi della bocca, responsabili insieme alla placca batterica della formazione delle carie. Naturalmente accanto alla fluoroprofilassi, occorre sempre tenere sotto controllo l’igiene orale dei più piccoli ed evitare che assumano troppe sostanze o bevande zuccherine che possono favorire l’insorgenza della carie.
La somministrazione di fluoro può avvenire per via topica o per via sistemica: nel primo caso il fluoro viene applicato direttamente sui denti attraverso gel e dentifrici o usando specifici collutori; nel secondo caso, invece, il fluoro viene somministrato sotto forma di gocce, pastiglie, cibo o acqua fluorata. Solitamente la via topica è quella consigliabile perché il fluoro viene a contatto diretto con lo smalto, svolgendo al meglio la sua funzione rafforzativa: nei bambini la fluoroprofilassi avviene principalmente attraverso l’utilizzo di dentifrici contenenti un massimo 1000 ppm di fluoro, da usare due volte al giorno, oppure per via sistemica somministrando fluoro sotto forma di gocce o pastiglie. Nel caso si utilizzi il dentifricio, è necessario che i genitori controllino che i bambini non lo ingeriscano, per non incorrere in fluorosi.
Fluoroprofilassi negli adulti e nelle donne in dolce attesa.
Anche in età adulta può essere necessario ricorrere a fluoroprofilassi, soprattutto se c’è una carenza di questo elemento in determinate condizioni della vita, come durante una gravidanza. Nell’adulto la fluoroprofilassi avviene per via topica attraverso l’utilizzo di gel, dentifrici e collutori arricchiti di fluoro per rinforzare lo smalto ed evitare la formazione della carie. La fluoroprofilassi in questi casi è consigliata non solo a chi è predisposto a processi cariogeni, ma anche a chi soffre di ipersensibilità dentale, bocca secca cronica o gengive infiammate.
Anche a chi si sottopone a sbiancamento professionale si consiglia di effettuare un ciclo di fluoroprofilassi per remineralizzare lo smalto. Nelle donne in gravidanza, infine, la fluoroprofilassi può essere eseguita per via sistemica tramite l’assunzione di pastiglie di fluoro che, secondo alcuni studi, avrebbero effetti positivi sia per la futura mamma sia per il nascituro.
In ogni caso sarà l’odontoiatra a valutare e a consigliare o meno il ricorso a fluoroprofilassi. Contattaci per fissare una visita di controllo: scrivici una mail oppure chiamaci al 06 444 00 65.